Cappella di Sant'Antonio

    La data di costruzione della cappella, oggi intitolata ad Antonio da Padova ma in origine consacrata all’eponimo santo eremita, è sconosciuta. Sicuramente essa esisteva già all’inizio degli anni Sessanta del Trecento, quando Guariento di Arpo la decorò interamente con un ciclo affrescato dedicato alle Storie di sant’Antonio abate, completato da alcune scene tratte dalle Storie dell’Infanzia di Cristo sulla parete di controfacciata e da un’Annunciazione sulla parete di fondo, che forse si affiancava a un’immagine a figura intera del santo titolare della cappella. Il sottarco di accesso al vano ospita, invece, figure di Sante a mezzo busto entro cornici modanate, identificabili grazie alle iscrizioni e agli attributi che le accompagnano. Sebbene gli affreschi siano in stato frammentario, e la parete orientale sia ora priva di decorazione, si possono ancora individuare gli episodi raffigurati leggendo i dipinti in parallelo alla Vita Antonii scritta nel IV secolo da Atanasio. Lo spazio sacro aveva forse destinazione funeraria, e non è escluso che venisse dotato da Donella da Carrara, figlia illegittima di Marsilio il Grande, che testava nel 1362 chiedendo di essere sepolta agli Eremitani. I resti di uno stemma in cappella, compatibili con l’emblema del Carro dei signori di Padova, non contrastano con l’ipotesi proposta.